Episodio 27 di "CSI : Scena del Crimine"
s02e04 Il bullo

Nel bagno di una scuola superiore, il giovane bullo Brad Shikel viene ucciso a colpi di pistola alle spalle. La scientifica giunge sul luogo non appena il bidello scopre il corpo. A quanto pare, il giovane, prima di morire, si era divertito a scarabocchiare con una bomboletta l’armadietto di un compagno, bersaglio da sempre delle sue angherie, e su tale scritta, Catherine nota subito un’impronta… Nel bagno, Grissom rileva un proiettile incastrato nel vetro, e questo fornisce un indizio sul punto da cui l’assassino ha sparato, e Warrik ne approfitta per provare il nuovo strumento in dotazione alla scientifica, un “naso elettrico” molto sofisticato per analizzare gli odori sul luogo della sparatoria, ma Gil, che da sempre predilige il classico, consiglia al collega un metodo più tradizionale per catturare gli odori: il vecchio trucco della pipetta e del gesso per assorbirli… Il mattino dopo, aiutati dalla consulente scolastica, gli agenti interrogano alcuni studenti, tutte vittime del bullo, e fra tutti, le indagini si concentrano sul giovane Dennis, a cui apparteneva l’armadietto, i cui vestiti, guarda caso, presentano tracce di polvere da sparo... ma il ragazzo ha una spiegazione plausibile e confermata: la sera prima si era esercitato, come ogni martedì, al poligono di tiro. Intanto fra gli odori assorbiti nel bagno, ne spicca uno che di solito non è comune nei bagni maschili: quello di un profumo da donna molto particolare. Grissom inizia allora a sospettare della sorella di Dennis, che si era precipitata dal fratello mentre gli agenti lo interrogavano, e col quale ha sempre avuto un rapporto molto protettivo. Ispezionando la sua camera, viene anche ritrovato il profumo, e l’indagine sembra chiusa, ma viene presto scoperto che, al momento del delitto, la giovane era da tutt’altra parte, e una multa presa proprio a quell’ora lo conferma. Alla squadra, a questo punto, non resta che concentrare le indagini sull’unica donna che rimane: la consulente scolastica, che, ottenuto un mandato e ispezionato il suo appartamento, risulta essere proprio la colpevole, dato che possedeva sia il profumo che la pistola, non pulita. La donna aveva ucciso il giovane Brad perché aveva già visto, in passato, nell’altra scuola in cui lavorava, le conseguenze di tali soprusi da parte dei ragazzi prepotenti: un giovane, vittima delle angherie di un compagno bulletto, aveva cominciato a sparare nei corridoi uccidendo 11 persone, proprio sotto gli occhi della donna, rimasta sconvolta, e decisa a non ripetere più una scena del genere: meglio uno che 11… Intanto, Sara e Nick indagano su una borsa, ritrovata nel deserto, all’interno della quale vi un cadavere, decomposto da molto tempo, e dall’odore praticamente insopportabile dei fluidi corporei sciolti dall’interno. Quando, con grande resistenza alla nausea, gli agenti riescono a pulire ed esaminare i vestiti della vittima, scoprono che era un militare dell’esercito, e trovano, nel suo taschino, l’indirizzo di un casinò e una piccola fiche. Quando interrogano il buttafuori, egli ammette che l’ex militare, ormai divenuto un barbone, dava fastidio ai clienti, e così lui lo cacciò, ma le impronte sui manici della borsa lo incastrano: l’uomo aveva infatti chiuso il poverino nella borsa e lanciatolo in mezzo al deserto, senza sapere che la caduta lo aveva ucciso…