Episodio 26 di "CSI : Scena del Crimine"
s02e03 Corto circuito
Episode title: Corto circuito
Titolo originale: Overload
Prima trasmissione: 11/10/01 su CBS
Prima trasmissione in Italia: 28/03/03 su Italia1
Riassunto dell'episodio:
Nella notte, un operaio cade dall’ultimo piano di un edificio in costruzione. Quando la scientifica giunge sul luogo, il capocantiere si affretta a sminuire l’avvenimento, ansioso di riprendere i lavori di costruzione della nuova prigione, e propone agli agenti una comoda ipotesi di suicidio o incidente. Gil, sempre scettico di fronte alla soluzione più facile, studia a fondo il piano da cui l’uomo è caduto, scoprendo che il suo martello pneumatico era stato manomesso, e che la presa della messa a terra, cioè il circuito che protegge gli operai in caso di corto circuito, era stato anch’esso modificato in modo da non funzionare, e inoltre un paio di pinze rinforzano la sua teoria. Grissom inizia così a pensare all’ipotesi di morte per una violenta scarica elettrica... tuttavia l’autopsia smente le sue teorie, dato che sul corpo dell’uomo non sono state rinvenute tracce di bruciature. L’agente, non ancora convinto dell’ipotesi dell’incidente, si concentra sulle pinze, dove rinviene le impronte dello stesso capocantiere, un amico dello sceriffo, che diviene così un personaggio molto protetto. Intanto, mentre Sara esamina gli indumenti del cadavere, trova un chiodo conficcato nello stivale della vittima, segno che qualcuno era intenzionato ad uccidere il malcapitato, inoltre lo stesso trapano era stato manomesso, e la sua polarità era stata invertita. Sempre più convinto delle sue supposizioni, Grissom preleva una notevole quantità si sangue dal defunto, scovandoci un’enorme presenza di ferro, ingerito nel tempo, dato che, a piccole dosi, si presenta insapore: il suo corpo, quindi, era come un enorme conduttore di energia, che scaricò la carica elettrica sul suolo attraverso il chiodo nella scarpa, e per questo sul suo corpo non erano state rinvenute tracce di bruciature. Le impronte sul chiodo chiudono il caso, poiché appartengono ad un sindacalista deciso a eliminare il povero operaio, e le pinze nel suo armadio confermano la sua colpevolezza, nonostante avesse cercato di sviare le indagini mettendo sul luogo del delitto le pinze del capocantiere. Nel frattempo, Nick e Catherine indagano sul decesso del giovane Dylan Bukley, morto nell’appartamento della sua psicanalista, la dottoressa Sebian, a sua detta, a causa di una crisi epilettica, poiché il ragazzo soffriva di quella malattia sin dall’età di tre anni... Dylan era in cura dalla donna per alcuni problemi caratteriali con la madre. Alcune fibre di cotone rinvenute sui boxer del giovane e sulla camicia della donna fanno pensare che fosse più di una seduta, senza contare che la dottoressa era stata ripresa per aver avuto una relazione con un paziente minorenne, alcuni anni prima. Nick inizia allora a indagare con molta foga, scavalcando Catherine, che gli chiede spiegazioni, e l’agente rivela che, all’età di 8 anni, la sua baby sitter aveva abusato di lui, e per questo era stato coinvolto dal caso, perché “ci sono persone di cui ci si dovrebbe fidare senza problemi…”. Le indagini rivelano che sotto la coperta, c’era anche la madre del giovane: la dottoressa stava infatti procedendo a una specie di terapia chiamata rinascita, dove il ragazzo veniva chiuso nella coperta per poi “rinascere” dalla madre, ma i colpi che le due, involontariamente gli avevano inferto nella seduta, l’avevano ucciso…