Episodio 10 di "CSI : Miami"
s01e10 Una mente orribile

Una ragazza fa jogging nel bosco vicino al campus, ma quando si ferma per riprendere fiato e alza lo sguardo, rimane inorridita nel vedere un uomo appeso al ramo di un albero, seminudo e soprattutto…morto. Si tratta di un professore della vicina università e ai suoi piedi viene rinvenuto la carcassa di un cane, anch’esso torturato e ucciso. La squadra di Horatio arriva sul posto e inizia i primi rilievi, nonostante la difficoltà delle operazioni dato il luogo del delitto. Alexx informa Horatio che sul cadavere del professor Metzer sono presenti sessantadue ferite, tutte inferte prima della morte ma non con lo scopo di ucciderlo, la morte infatti è dovuta ad asfissia. La particolarità delle ferite trova riscontro nell’armamentario che l’uomo teneva in casa: diverse tipologie di armi medievali, utilizzate come strumenti di tortura, e ben tredici di queste sono state usate nello straziare il suo corpo. Dalle prime ricostruzioni della personalità del professore risulta che Metzer era un tipo piuttosto particolare che usava mezzi poco ortodossi nel suo insegnamento e le sue lezioni vertevano su temi abbastanza discutibili, come la violenza, il piacere nel provare dolore… La sua classe, peraltro formata da soli tredici studenti, particolare questo che fa pensare la scientifica dato il numero esattamente corrispondente alle diverse armi usate nel delitto, sembra inizialmente difendere la memoria del suo professore, addirittura continua a frequentare la sua casa, dato che ogni studente ha una copia delle chiavi. Nello studio del professore vengono ritrovati fogli di carta tagliuzzati, come se qualcuno avesse voluto liberarsi di prove compromettenti, Tim si occupa di ricostruire il documento distrutto, mentre Horatio comincia a far crollare il silenzio dei ragazzi: pian piano vengono a galla episodi di umiliazione e di violenza a cui il professore sottoponeva la sua classe, soggiogando la loro mente. Tim riesce a ricomporre gli scritti e si rende conto che si tratta di una relazione dettagliata su come Metzer avesse torturato e ucciso il cane, rinvenuto nel bosco. Horatio ha ormai chiaro il contesto in cui si è sviluppato il delitto e alla fine riesce a inchiodare la colpevole: una studentessa di Metzer, costretta da tempo a subire offese e pressioni psicologiche da un uomo che la umiliava, costringendola a prendere appunti durante le sue torture. Tanta rabbia repressa troppo a lungo ha portato la ragazza a ribellarsi al suo aguzzino, torturandolo a sua volta e seviziando il suo corpo, prima di appenderlo all’albero e lasciarlo morire soffocato. Nel frattempo Eric e Megan si occupano di un’auto che è stata ritrovata in un canale, probabilmente spinta dentro da almeno tre o quattro settimane prima di essere recuperata, e con grande sorpresa all’interno del bagagliaio scoprono..un cadavere! Un uomo di cui non si conosce l’identità e che probabilmente è vittima di un vendetta di origine mafiosa. Ma dai primi accertamenti nell’auto si scopre che l’uomo è morto affogando all’interno del bagagliaio, dopo che l’auto era stata gettata in acqua, e che prima di morire aveva urtato col capo su un oggetto contundente. L’auto appartiene a un tale che sembra nascondere qualcosa, ma sostiene di conoscere l’uomo morto, che lavorava per lui. Eric riesce a risalire quindi all’identità dell’uomo e alla fine riesce a far sputare la verità al suo capo: i due erano infatti d’accordo nel gettare l’auto nel canale per frodare l’assicurazione, ma qualcosa è andato storto. Solo tornando sul luogo dell’ipotetico delitto, Eric e Megan si rendono conto che in realtà non c’è mai stato nessun delitto. L’uomo infatti prima di gettare l’auto nel canale stava cercando di recuperare un Cd dal caricatore nel bagaglio, ma scivolando sul fango della riva, vi era caduto dentro battendo la testa e affondando con l’auto.