Episodio 67 di "CSI : Scena del Crimine"
s03e21 Per sempre

Di ricchi e stravaganti Las Vegas abbonda, forse fin troppo…Nella stiva di un aereo appartenente ad uno di questi, in cui si sta svolgendo una festa lussuosa, Lori Atcins, una giovane allevatrice di cavalli, viene trovata morta, uccisa, a prima vista, da un cavallo imbizzarrito che la ricca padrona teneva laggiù. Grissom, Nick e Catherine si occupano del caso, escludendo da subito l’incidente, mentre l’animale viene messo in quarantena per qualche ora. Nel box della puledra, gli agenti trovano un dardo tranquillante, segno che la donna aveva tentato di calmare l’animale, e un’impronta di un mocassino, appartenete ad un amico della proprietaria che si era recato nella stiva per curiosare, a sua detta. Intanto il veterinario visita la cavalla, trovandola molto stressata, mentre Grissom raccoglie qualche campione dagli zoccoli... inoltre il dottore dichiara che è raro usare fucili con calmanti sui cavalli di grossa stazza. Anche Robbins scopre qualcosa di insolito: Lori è stata colpita con un tranquillante alla spalla e l’assassino ha poi cercato di simulare un incidente “incolpando” il cavallo. Ad un tratto il caso ha una svolta, quando la cavalla muore per una grave infezione nella sua stalla: al momento di esaminarla, il veterinario scopre, cucite dentro di lei, in una sacca di carne, numerosi diamanti! Ecco cosa la fece aizzare e per cosa Lori è morta: quando l’amico della padrona del jet era sceso, aveva scoperto dei diamanti e l’aveva uccisa per averli, come dimostrano le impronte sul fucile. Nel frattempo Warrick e Sara indagano sull’apparente suicidio di un giovane studente, Toby Wellstone, trovato morto in pieno deserto vestito di nero e messo come in posa in una ritratto di morte dettagliatamene pianificato, uccisosi con in forte tranquillante assorbito tramite la pelle. A poca distanza un altro cadavere è rinvenuto, quello di un’altra studentessa, anch’essa abbigliata in nero e con lo stesso cerotto, ma sembra che lei avesse cambiato idea all’ultimo minuto e che volesse andarsene…Il giovane era un ragazzo senza genitori, sballottato sin da piccolo da una casa-famiglia all’altra, con altri precedenti di suicido alle spalle, ma la ragazza aveva una famiglia, più precisamente una madre, non particolarmente sconvolta dalla sua morte. Inoltre, la donna lavora proprio in un ospedale, dove è facilmente reperibile il tranquillante usato per i suicidio: i due giovani avevano organizzato il loro suicidio, ma all’ultimo momento la giovane aveva cambiato idea. La madre, ormai con già davanti la prospettiva di vivere libera dai problemi della figlia, l’aveva lasciata morire nel deserto. Le impronte di pneumatici la incastrano e a lei non resta che confessare…