Episodio 29 di "CSI : Miami"
s02e05 La migliore difesa

In un locale di Miami, una chiamata al 911 slava in tempo un uomo ferito gravemente al petto: lui è l’unico sopravvissuto ad una sparatoria compiuta, a sua detta, da un uomo mascherato che era entrato nel bar, aveva sparato e ne era subito uscito. Il giovane era lì solo per parlare con le altre 2 vittime, i proprietari del locale, ma non riesce a dire nient’altro perché l’ambulanza lo porta via. Così Horatio decide di interrogarlo dopo e di esaminare prima la scena del crimine, sulla quale Speedle trova una bottiglia aperta da poco, forse proprio dall’assassino, magari per farsi un goccetto prima di andarsene, mentre Delko scopre che, all’ora del delitto, una macchina per la pulizia delle strade era passata fuori dal locale e che in quell’istante proprio lì era parcheggiata un’auto, forse del colpevole… Quando il giovane sopravvissuto, l’erede di una fortuna di famiglia nel campo dell’industria, si riprende non fa in tempo a pronunciare mezza sillaba che lo zelante avvocato di fiducia irrompe nella camera d’ospedale per proteggere il suo cliente con un sorriso di cemento stampato in faccia. Inoltre, per “agevolare” le indagini, assolda un investigatore privato che dimostri l’innocenza del suo cliente. Intanto Alexx, eseguendo l’autopsia, scopre che una delle due vittime, prima di morire, si era difesa, cosa che stride con la dichiarazione del ragazzo, che come sospettato dalla squadra, stava mentendo. Mentre la scientifica tenta di trovare l’arma del delitto, qualcuno ci ha già pensato: l’avvocato del testimone, che la mostra tronfio, come datagli dal suo investigatore di fiducia. Calleigh la esamina subito, trovandola pulita, a parte una piccola fibra sul grilletto: fibra di costosi abiti italiani, come quelli che l’avvocato indossa sempre... inoltre, una sua impronta su una bottiglia e le tracce di detersivo per strade usato dalla spazzatrice sulla sua auto, lo inchiodano: l’uomo si era recato al club dopo che il suo cliente lo aveva chiamato, preoccupato per aver appena ucciso i due colleghi dopo un colpo di testa. Per far cadere la colpa su un ignoto omicida, aveva anche sparato al ragazzo in modo da rendere la storia più credibile. Nel frattempo Calleigh si ritrova alla centrale proprio il padre, che, dopo un periodo di astinenza dall’alcool, era finalmente riuscito a farsi dare un lavoro come avvocato d’ufficio, e, convinto dell’innocenza della sua cliente, fa di tutto per dimostrala, rifiutando il patteggiamento offerto dall’accusa... ma, quando la figlia esamina meglio le prove, scope che la ragazza non è del tutto innocente, e il padre, frustrato, si consola, nuovamente nell’alcol, e toccherà a Calleigh portarlo a casa di nuovo…